La storia della nostra birra
Bobo scopre il mondo della birra e trasforma la palestra in un pub. E poiché all’epoca in Italia e in Alto Adige esistevano solo birre industriali dal sapore omologato, Bobo varca i confini nazionali e vola a Dublino, Amburgo e Bruxelles per vedere con i suoi occhi quei birrifici artigianali dove già allora si producevano fantastiche craft beer.
Inizialmente la produzione si limita a semplici birre non filtrate, cosa peraltro già clamorosa per l’epoca. Dopo qualche anno però gli spazi cominciano a farsi stretti e allora Bobo decide di realizzare una birreria più grande e più moderna, all’interno di un’antica osteria con 600 anni di storia.
Qui Bobo può finalmente realizzare il suo sogno: produrre tanti tipi di birra originali e creare, assieme ad amici e partner appassionati come lui, una rete di distribuzione vera e propria.
Bobo sceglie questo nome perché la birreria si trova nello storico palazzo che ospita l’osteria “Batzenhäusl” (in italiano “Ca’ de Bezzi”), a sua volta chiamata così dal nome dell’antica moneta “Batzen” (bezzo in italiano). Ma nella loro ricerca storica Bobo e Pitsch scoprono altre ricette di birrerie ormai chiuse da molto tempo, come la Porter prodotta da una famiglia ebrea in un paesino vicino a Bolzano.
Oggi la Batzen Bräu propone una gamma di birre che va dalla Bock al Barley Wine, dalle birre luppolate a freddo a quelle maturate in barili di legno… insomma tutto quello che un vero appassionato di birra può chiedere a una microbirreria.
La nostra grande passione è stata premiata già durante il primo anno di vita ricevendo – per di più come prima birreria altoatesina – la più alta onorificenza europea per una birra, ossia la medaglia d’oro al concorso European Beer Star.
Ma la cosa di cui andiamo più fieri sono senza ombra di dubbio le nostre birre, gustose e non filtrate, e l’indistruttibile passione per l’arte birraria.
I nostri amici e clienti possono stare tranquilli: anche in futuro lavoreremo con lo stesso impegno per offrire birre sempre originali e soprattutto buone. Perché la birra è prima di tutto un piacere